Le domande della figlia che cresce cominciano a farsi impegnative.
Oggi è il turno di: "Mamma, che voto hai preso alla maturità?"
"Ho preso 40 e mi peserà fino a quando schiatto, anche se, ricordatelo sempre, non è un voto a determinare chi siamo!"
Non fu colpa di una commissione bastardissima, fu solo colpa di una diciannovenne che in quel suo personale frangente storico tutto aveva in testa tranne che studiare dovesse essere la sua priorità. Ripensando alla mia preparazione di allora, oggi come oggi mi autoboccerei, eppure allora non mi sfiorò neanche per un istante il pensiero che potessero respingermi al mittente con un esame sostenuto in quel modo. Mi salvò chiaramente il tema, la mia fantasia esagerata, le orecchie appuntite di Spock e l'uovo di Mork.
A quei tempi vivevo intensissime pene d'amore, complici Werther, Jacopo e i libri di Lawrence, cercavo il mio posto nel mondo e avevo uno spasmodico bisogno di uscire di casa per stare con gli amici a cazzeggiare il più a lungo possibile.
Avevo un'autostima pari a meno infinito, ci misi un po' a (ri)trovare fiducia in me stessa, praticamente mi sembrò di incontrarla per la prima volta quando iniziai a lavorare.
I miei insegnanti non furono le guide di cui avrei avuto bisogno, né alle superiori né all'università. La migliore insegnante che ebbi fu, indubbiamente, la mia maestra delle elementari. Se tornassi indietro rifarei quello stesso liceo e quella stessa università solo per le amicizie e i legami che intrecciai in quegli anni, che sono stati fondamentali per portarmi fin qui, luogo e tempo in cui sono felice e (abbastanza) in pace con me stessa.
Quindi hai ragione, a volte ti sto troppo addosso con la tiritera del "ti devi impegnare al massimo", perché sono io la prima a non averlo fatto con costanza.
Tu sei anni luce avanti rispetto al punto in cui ero io alla tua età. Non farti abbattere da chi dubiterà della tua intelligenza e delle tue capacità (saranno in tanti, troppi, lo so), non perdere mai la motivazione (non sarà sempre facile), e se i professori che incontrerai sulla tua strada non saranno né all'altezza (succede spesso purtroppo) né sapranno trasmetterti il piacere di imparare, cerca altrove perché l'altrove è colmo di cose meravigliose (in ogni caso cerca sempre anche altrove!).
A 12 anni non dovresti aspettare con ansia la pagella per sapere se con la media di fine anno ti potrai iscrivere al liceo sotto casa o se dovrai attraversare la città. Hai la testa per fare ciò che desideri nella vita, scegli in base a ciò che senti ti potrà appagare e rendere felice, e ricordati che si può sempre inciampare e anche cambiare strada!
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