Chi se ne importa se una piccola libreria milanese per ragazzi ti scrive, dopo averle lasciato una copia saggio per cercare di organizzare una lettura animata o un laboratorio, "pensiamo non risponda ai criteri di scelta editoriale che ci siamo date finora".
E quali saranno mai questi criteri? Mi vien proprio voglia di chiederglieli perché nella loro libreria ho visto libri belli (comunque già stravisti) ma anche libri brutti, il cui unico merito è spesso quello di essere pubblicati da grandi editori che hanno i numeri per vendere.
Care libraie, una risposta così la si dà a una che si è improvvisata scrittrice, che ha pagato l'editore pur di farsi pubblicare, a una che non sa nulla di editoria, di contratti di edizone, di royalties, di come nasce un libro, che non ha la minima idea di quale sia il processo di lavorazione di un libro e del lavoro dei molti che stanno dietro le quinte per far sì che esca... Insomma, non si risponde così a una che in editoria ci lavora da vent'anni e che ne conosce abbastanza bene i meccanismi (anche per esserne schifata).
Care libraie siate professionali come ho cercato di esserlo io nel produrre questo libro, potevate giustificare meglio il vostro no: la storia non regge, è banale, è scritta male, le illustrazioni non sono di nostro gusto, l'editore è piccolo, sconosciuto al nord, non abbiamo una buona scontistica, non ci conviene economicamente. Una critica costruttiva sarebbe stata decisamente più gradita, non sono una prima donna permalosa, potevate correre il rischio di offendermi.
E poi ci pensano i miei piccoli lettori a tenermi alto il morale!
Un grande grazie alla bimba che per prima ha preso tra le mani Mirabilia a Qualibrì, la free library per bambini al Giardino delle culture in via Morosini. E' stato bellissimo, allontandomi e guardando indietro, vedere che il libro che avevo appena lasciato era già tra le tue mani. Spero che ti sia piaciuto. Così come pare sia piaciuto alla 4A. Lo confesso, ho avuto paura del giudizio della Maestra (una maestra con la M maiuscola), ma quando dopo averlo letto in classe mi ha fermato fuori della scuola per parlarmene e dirmi che le aveva dato spunti per alcune lezioni sull'immaginario, sulle porte che si aprono e su quello che c'è dietro per ognuno, allora ero proprio felice.
Grazie a G. che mi ha fermata per strada e serissimo mi ha detto che lui era l'unico che non ne aveva ancora una copia, se potevo portargliela appena possibile; grazie a M. che andando alla presentazione di un libro per bambini al Franco Parenti (rivelatasi noiosissima e pensata per un pubblico di vecchi filologi) credeva di andare alla Scala per la presentazione del mio libro; grazie ad A. e al suo messaggio vocale dalla Svizzera in cui diceva che il libro gli era piaciuto tantissimo e che non vedeva l'ora di leggere il prossimo.
E grazie come sempre a M. che ha imparato a memoria le prime pagine e che le recita in modo strepitoso.
Come recita il detto "pochi, ma buoni"!
Non mi resta che andare a cercare qualcosa di bello a Book Pride (Milano, fabbrica del vapore 15-17 marzo http://bookpride.net/site).